Sei nella sezione Il Direttore   -> Categoria:  Opinioni  
Ribaltare l'ordine delle cose: l'Alternativa

Ribaltare l'ordine delle cose: l'Alternativa "saremmo" noi.

Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 06/06/2009 14:18:51

 

Siamo un Paese disposto a tutto. Ad accettare l'inaccettabile. A calare la testa. A considerarsi vittime, ma compiacenti. Ad essere supini spettatori del mistero del Potere, che tanto mistero non è più. Una nazione votata alla massima espressione della polemica. Sterile. Che riempie di aria bocche e cervelli. Un popolo di maniaci dell'appunto: tutti hanno qualcosa di importantissimo da dire. Pochi una reale volontà di fare. Una nazione l'Italia, vittima di se stessa, consapevole dei propri errori eppure reiterante delle stesse colpe. Un Paese convinto di essere all'avanguardia. A parole.
 
Basta vedere come l'Italiano medio approcci l'affare Ambiente. E come il Sistema stesso metta in pratica solo a parole metodiche ambientaliste di rilevanza nazionale. Spargiamo ettolitri di acqua. Abusiamo di CO2. Non differenziamo le immondizie. Tanto anche quando lo facciamo, ci pensa il Sistema a mettere tutto insieme e creare balle dall'aspetto equivoco. Non si fa nulla per opporsi all'ignoranza dilagante. Studiare era già un problema ai tempi della scuola. Figurarsi avere ora voglia di approfondire certi temi. Una nazione la nostra, che accetta passivamente il delinquere costante del Potere, di qualsiasi colore esso sia. E che ammette incredibilmente di andarein galera per aver rubato un pacco di pasta al Supermercato della disperazione.
 
Giriamo impavidi da un problema all'altro. Da una batosta ad una nuova. Da una privazione ad un'altra ancora. Convinti forse, di dimostrare una Forza ed una capacità che porteranno un giorno ad un bel mezzo busto nella piazza della città natale. Scompensi sociali. Aberrazioni di un Sistema che fagocita esistenze. Ignoranza globale - quella si - profonda. Nessuna volontà di effettuare un cambio di rotta nel sistema mentale, raggiunto a fatica in anni ed anni di mortificazione cerebrale. L'Essere Umano, non trova alternativa a tutto questo. Si convince di esprimere il proprio libero pensiero. Non si accorge di sciorinare la farina di sacchi altrui. Pensa e genera un panegirico infernale di considerazioni. Così distanti dal pensiero individuale che mette orrore al solo rifletterci. Una nazione la nostra, ove la dignità palesata ad ogni dove, sopprime la realtà stessa della dignità.
 
Contraddizioni di pensiero, reso imbrigliato dall'opera omnia della ristrutturazione neuronale ai danni dalla gente. Il morso del giogo ormai è costante. Talmente tanto da non far più trapelare altre possibilità. Si continua a vivere, nella convinzione di esistere. Si portano avanti idee. Che non sono proprietà intellettuale propria. Si macinano convinzioni bizzarre su questo o quell'accadimento, senza riflettere. Senza la capacità di generare un proprio individuale punto di vista. L'Alternativa. Che non è una serie di opzioni rese possibili da altre menti, distanti dalla nostra. L'Alterrnativa a tutto questo siamo noi. Ogni singolo cervello. Che decida di provare per una volta almeno la possibilità di esistere senza subire pressioni e regole dall'esterno. Una condizione questa che fa così paura, da far considerare migliore alla gente, subire piuttosto che comprendere. Partecipare concretamente alla vita, può apparire duro. Ma solo a chi è ormai convinto che l'unica vita vivibile, sia quella conosciuta fin qui. Eppure, il processo dell'Alternativa è il più semplice da percorrere. E quello che sortisce maggiori effetti benefici non solo al singolo, ma alla Comunità tutta. E' reale cambiamento. Miglioramento della Coscienza. Sviluppo dell'intelletto.
 
Che genera una profonda presa di coscienza dell'attualità e degli accadimenti. Opera sicurezza. Non quella contrabbandanta dalle propagande. Ma la propria. Unico vessillo di probabile rinascita della dignità umana. Provare non può essere un danno. Al più, si può tornare a sconfiggere se stessi riprendendo il cammino del buio e del caos. Calda e confortante abitudine, che uccide ma non ingombra.

L'articolo ha ricevuto 13920 visualizzazioni